Cinema

La mia migliore nemica

La mia migliore nemica

Liv ed Emma sognano dall’età di sei anni un matrimonio in giugno al Plaza Hotel di New York. Invece delle bambole, le due preferiscono giocare con torte nuziali e fedi improvvisate e ancora prima di aver trovato il partner ideale, tutti gli altri elementi del giorno più bello sembrano prestabiliti. Anni dopo si ritrovano entrambe con un diamante al dito e un matrimonio da organizzare. Che destino vuole capiti nello stesso giorno. Allora ripicche varie, dispetti e sgambetti crudeli. La dolce maestra scopre una parte di sé cinica e vendicativa, mentre l’avvocatessa rampante ritrova tutte le sue insicurezze adolescenziali. Insomma, l’amicizia declinata al femminile può diventare una guerra all’ultimo sangue, in un Eva contro Eva con i fiori d’arancio. La traduzione italiana del titolo (La mia miglior nemica) non rende giustizia al molto più sintetico ed efficace anglosassone “Bride Wars”. Le due interpreti, Kate Hudson e Anne Hathaway, si dimostrano abili interpreti. Peccato che, dopo la bella parentesi in “Rachel sta per sposarsi”, la Hathaway ancora una volta sembra ferma al film che le ha dato la popolarità: “Il diavolo veste Prada”. Giustificata dalla leggerezza del copione, ogni accostamento del guardaroba è accettato. Più disinvolta la Hudson, ormai esperta nel genere, riesce a donare la giusta freschezza ad ogni scena. Gary Winick, già regista di “30 anni in un secondo” e “La tela di Carlotta” si conferma più che bravo nella commedia brillante. Specie se girata a New York e senza troppi pensieri. Per trascorrere qualche ora senza pensieri. E magari decidere per il proprio, di matrimonio.